Da Contorni di noir
9.9.2015
L’alligatore è tornato.
Marco Buratti è nuovamente qui.
Non so se abbiate letto o meno l’intera serie.
Se non l’aveste fatto, dovete assolutamente leggerla.
Chi, come me, l’ha letta tutta comprenderà ampiamente la mia emozione di lettrice.
Avere il libro, iniziare a leggere le prime righe, chiedersi con curiosità sempre crescente cosa accadrà in questo nuovo capitolo, ritrovare con immenso piacere le persone (scrivo persone e non personaggi) che mi hanno accompagnato nelle letture dei titoli precedenti.
Marco Buratti, Beniamino Rossini, Max la Memoria.
Persone che impari a conoscere man mano che si procede con la serie.
Li ritroviamo devastati nell’animo per un avvenimento che chiaramente non svelo.
Un avvenimento emotivamente sconvolgente che porterà i tre uomini a fermarsi, a dover fare i conti con se stessi, a cercare di rimarginare per quanto possibile le proprie ferite.
Oriana Pozzi Vitali, appartenente ad una ricca e nota famiglia di industriali svizzeri, travolta da un senso di colpa vuole sapere la verità sulla scomparsa del suo amante, Guido Di Lello, professore universitario. E quando si rivolgerà proprio a Marco Buratti per chiedergli l’assistenza necessaria per trovare la soluzione che cerca, troverà davanti a se un uomo distrutto. “ Sono devastato da un crollo emotivo da cui non riesco a risollevarmi” spiegai. “Prima ha detto che le è accaduto qualcosa di terribile. Anche a me. In questo momento non sono nemmeno in grado di aiutare me stesso”.
E poi parlando con Max qualcosa scatta, forse seguire questo caso, rimettersi in carreggiata li aiuterà ad uscire dalla devastazione che li ha colpiti.
E allora rieccoli insieme nella ricerca della verità con il loro lavoro squadra, in totale simbiosi, contro un mondo nel quale non si riconoscono più “Ora stava andando in pezzi, sostituito da organizzazioni e personaggi che ci facevano ribrezzo e con cui non volevamo avere nulla a che fare. La modernità, in quel settore, era ormai mafiosa, multinazionale, trasversale a ogni forma di corruzione del potere e delle istituzioni. E nociva Quando arricchirsi illegalmente significa avvelenare la gente e i territori, concepire la schiavitù, mescolarsi con politici, imprenditori e boss della finanza, gli uomini liberi e con una coscienza abbandonano la festa”.
La novità in questo nuovo capitolo della serie è rappresentata dalla presenza di un nuovo protagonista, l’ispettore Giulio Campagna.
Inizialmente l’ispettore e l’Alligatore certamente non si piaceranno, il primo non è certo felice del fatto che un criminale possa guadagnare più di un poliziotto, il secondo non è certo famoso per il suo amore verso i rappresentanti della legge. Si studieranno come due pugili sul ring, devono capire chi hanno di fronte.
Tale nuova figura mi ha affascinato e fatto riflettere, sembrerebbe un antagonista, è un ispettore, cos’altro potrebbe essere, in realtà ho trovato degli aspetti invece complementari. E mi incuriosisce moltissimo lo sviluppo che avrà Giulio Campagna. Anche lui non scherza con i turbamenti emotivi ed è un ispettore molto sui generis, parecchio particolare.
Come gli altri titoli della serie anche “La banda degli amanti” mi ha coinvolta dalla prima all’ultima pagina, non c’è tempo per prendere il respiro, tutto scorre, tra emozioni e ricerca della verità, tra sfumature noir e introspezioni così ben delineate, tra un calvados e l’altro e musica jazz.
Finale apertissimo, conti ancora da chiudere ed io che non vedo l’ora di leggere il seguito.
Cecilia Dilorenzo